Ricordi - Francesco Guicciardini
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uomini, piú tempo e piú opportunitá, le quali sono tutte la via da farle scoprire. E però vedete
quanto le congiure sono pericolose, poi che le cose che arrecano sicurtá negli altri casi, in questa
arrecono pericolo; il che credo sia anche perché la fortuna, che in quelle ha gran forza, si sdegni
contro a chi fa tanta diligenzia di cavarle dalla sua potestá.
21. Io ho detto e scritto altre volte, che e' Medici perderono lo stato nel '27 per averlo governato in
molte cose a uso di libertá, e che dubitavo che el popolo perderebbe la libertá per governarla in
molte cose a uso di stato. La ragione di queste due conclusione è che lo stato de' Medici, che era
esoso allo universale della cittá, volendo mantenervisi, bisognava si facessi uno fondamento di
amici partigiani, cioè d'uomini che da uno canto cavassino beneficio assai dello stato, dall'altro si
cognoscessino perduti e non potere restare a Firenze, se e' Medici ne fussino cacciati. E questo non
poteva essere, distribuendosi largamente come si faceva gli onori ed utili della cittá, non volendo
dare quasi punto di favore estraordinario agli amici nel fare e' parentadi, e ingegnandosi mostrare
equalitá verso ognuno; le quali cose se si riducessino allo estremo contrario sarebbono da biasimare
assai, ma anche tenerle in su questo estremo non facevano fondamento di amici allo stato de'
Medici; e se bene piacevano allo universale, questo non bastava, perché da altro canto era sí fisso
ne' cuori degli uomini el desiderio di tornare al Consiglio Grande, che nessuna mansuetudine,
nessuna dolcezza, nessuno piacere che si facessi al popolo bastava a eradicarlo. E gli amici, se bene
piacessi loro quello stato, non vi avevano però tanta satisfazione, che per questo volessino correre
pericolo; e sperando che se si governavano onestamente potersi salvare in sullo esemplo del '94,
erano disposti in uno frangente piú presto a lasciare correre che a sostenere una grossa piena. Per el
contrario totalmente bisogna che proceda uno governo populare; perché essendo communemente
amato in Firenze, né essendo una machina che si regga con fine certo indirizzato da uno o da pochi,
ma faccendo ogni dí per la moltitudine e ignoranzia di quelli che vi intervengono variazione nel
procedere, ha bisogno volendo mantenersi di conservarsi grato allo universale, fuggire quanto può
le discordie de' cittadini; le quali non potendo o non sapendo lui calpestare, aprono la via alla
mutazione de' governi; e in effetto camminare tutto con giustizia e equalitá; donde nascendo la
sicurtá di tutti, ne séguita in gran parte la satisfazione universale, ed el fondamento di conservare el
governo populare, non con pochi partigiani, e' quali lui non è capace di reggere, ma con infiniti
amici; perché continuare a tenerlo a uso di stato non è possibile, se da reggimento populare non si
trasmuta in un'altra spezie; e questo non conserva la libertá, ma la distrugge.
22. Quante volte si dice: se si fussi fatto o non fatto cosí, saria succeduta o non succeduta la tale
cosa! che se fussi possibile vederne el paragone, si cognoscerebbe simile openione essere false.
23. Le cose future sono tanto fallace e sottoposte a tanti accidenti, che el piú delle volte coloro
ancora che sono bene savi se ne ingannano; e chi notassi e' giudíci loro, massime ne' particulari
delle cose, perché ne' generali piú spesso s'appongono, sarebbe in questo poca differenzia da loro
agli altri che sono tenuti manco savi. Però lasciare uno bene presente per paura di uno male futuro è
el piú delle volte pazzia, quando el male non sia molto certo o propinquo, o molto grande a
comparazione del bene; altrimenti bene spesso per paura di una cosa che poi riesce vana, ti perdi el
bene che tu potevi avere.
24. Non è la piú labile cosa che la memoria de' benefíci ricevuti: però fate piú fondamento in su
quegli che sono condizionati in modo che non vi possino mancare, che in su coloro quali avete
beneficati; perché spesso o non se ne ricordano, o presuppongono e' benefici minori che non sono, o
reputano che siano fatti quasi per obligo.
25. Guardatevi da fare quelli piaceri agli uomini che non si possono fare sanza fare equale
dispiacere a altri; perché chi è ingiuriato non dimentica, anzi reputa la ingiuria maggiore; chi è