Avverta poi, che l'Arie sino al fine dell'Opera siano a vicenda una allegra ed una patetica, senza
aver riguardo veruno a Parole, a Tuoni, a Convenienze di Scena. Se nell'Arie vi entrassero Nomi
propri, verbigrazia Padre, Impero, Amore, Arena, Regno, Beltà, Lena, Core, etc., etc., no, senza,
già, ed altri adverbi, dovrà il Compositore moderno comporvi sopra un ben lungo Passaggio: v. g.
Paaaa ... Impeeee ... Amoooo ... Areeee ... Reeee ... Beltàaaa ... Lenaaaa ... Coooo ... etc., Noooo ...
Seeeen ... Giàaaa ... etc. E ciò per allontanarsi dall'antico Stile, che non usava il Passaggio su Nomi
propri o sopra Adverbi; ma bensì sopra parole solamente significanti qualche passione o moto, v. g.
tormento, affanno, canto, volar, cader, etc. etc. etc.
Ne' Recitativi la Modulazione sarà a capriccio, movendo il Basso con la frequenza possibile; e,
composta ogni Scena (quando sia egli maritato con VIRTUOSA), la farà sentire alla Moglie, se no,
al Servitore, al Copista, etc.
All'Ariette tutte dovranno precedere Ritornelli assai lunghi con Violini unissoni, composti per
ordinario di Semicronie o Biscrome e questi si faranno suonar mezzi piano per rendergli più nuovi e
men fastidiosi, avvertendo che l'arie che seguono, con detti Ritornelli non abbiano punto che fare.
L'Ariette poi dovranno procedere senza Basso, e per sostenere il Musico in Tuono, se gli farà
accompagnar da Violini all'unissono, facendo ancora in tal caso far qualche Nota di Basso alle
Violette; ma questo è ad libitum.
Quando il Musico è alla Cadenza, farà il Maestro di Capella fermar tutti gli Stromenti; lasciando
l'arbitrio al Virtuoso o Virtuosa di trattenersi quanto gli piace.
Non faticherà molto intorno a Duetti o Chori, quali ancora procurerà si levino dall'Opera.
Nel resto aggiongerà il Maestro di Capella moderno, ch'egli compone cose di poco studio e con
moltissimi errori per soddisfare all'Udienza, condannando in tal forma il gusto dell'Uditorio, che
veramente si compiace di ciò che sente talvolta, benché non buono, perché non gli vien fatto gustare
il migliore.
Servirà l'Impresario a pochissimo prezzo, riflettendo alle molte migliaia di Scudi, che gli costano i
VIRTUOSI dell'Opera, che però si contenterà di Paga inferiore al più infimo di quelli, purché non
gli venga fatto torto dall'Orso e dalle Comparse.
Caminando il Compositore con Virtuosi, particolarmente CASTRATI, darà sempre loro la mano
dritta, starà con cappello in mano, un passo indietro, riflettendo che il più inferiore di questi è
nell'Opere per lo meno un Generale, un Capitano del Re, della Regina, etc.
Incalzerà e lenterà il tempo dell'Arie a genio de' VIRTUOSI, dissimulando qualunque loro
indiscretezza, col riflesso che la propria Riputazione, Credito ed interesse, sta in le lor mani; che
perciò gli cambierà, occorrendo, Arie, Recitativi, Diesis, Bmolli, Bquadri, etc.
Dovranno formarsi tutte le Canzonette delle medesime cose, cioè di Passaggi lunghissimi, di
Sincope, di Semituoni, d'alterazioni di Sillabe, di repliche di Parole nulla significanti, v. g. Amore
amore, Impero Impero, Europa Europa, furori furori, orgoglio orgoglio, etc. etc. etc.; che però
dovrà il Compositore moderno per tal effetto, quando compone l'Opera, aver sempre dinanzi
agl'occhi una Nota o Inventario delle sopradette cose tutte, senza alcuna delle quali non terminerà
mai Arietta veruna e ciò per sfuggire al possibile la Varietà, che non è più in uso.
Terminato il Recitativo in Bmolle s'attaccherà subito un'Aria con tre o quattro Diesis obligati in
Chiave, ripigliando poi il seguente Recitativo per Bmolle, e ciò a titolo di Novità.
Dividerà parimente il Maestro moderno il sentimento o significato delle parole, particolarmente
nell'Arie, facendo cantare al MUSICO il primo verso (benché da sé solo nulla significhi) e poi
introducendo un lungo Ritornello di Violini, Violette, etc. etc.